Nell’estate del 2021, circa luglio, cominciò a circolare la notizia che la Bausch + Lomb non avrebbe più commercializzato in Europa la lente a contatto denominata “Silsoft”, ad uso pediatrico per bimbi afachici, a noi ben nota e certo utilizzata anche dalle famiglie nostre socie.

Avendo già da tempo cordiali rapporti con l’azienda, ci attivammo per capire se la notizia fosse destituita di ogni fondamento, ricevendo invece conferma circa la correttezza della stessa. Ci venne altresì detto che comunque saremmo stati aggiornati e che avrebbero fatto il possibile per trovare una soluzione. Nel rivolgersi all’utenza (in principal modo gli ottici) l’azienda fece riferimento “…a molteplici fattori, tra cui il cambio di alcuni fornitori, la necessaria sostituzione di un componente essenziale del prodotto ed i nuovi requisiti normativi … Assieme ai nostri esperti abbiamo esaminato tutte le possibili alternative. Purtroppo, nessuna opzione è in grado di soddisfare i requisiti della Direttiva sui Dispositivi Medici 93/42/CEE e del Regolamento UE dei Dispositivi Medici 2017/745”. A partire da settembre 2021 la fornitura dunque è terminata e da quel momento si è trattato solo di attendere l’esaurimento delle scorte.

Nella primavera del 2022 il tema tra i nostri soci tornò ad essere particolarmente “caldo”, pertanto decidemmo di muoverci su due fronti: il primo fu quello di organizzare, su piattaforma internet, un incontro con due noti addetti ai lavori, non tanto, o non solo, per affrontare il tema Silsoft, ma anche per dare ai nostri soci nozioni generali circa l’uso delle lac e possibili alternative alla lente uscita dal commercio. Raccogliemmo preventivamente anche una serie di domande che poi durante la “live” furono poste ai nostri ospiti. Il secondo fronte sul quale ci muovemmo, dato che eravamo venuti a sapere che alcune famiglie riuscivano comunque ad importare il prodotto dall’estero (Stati Uniti), fu quello di verificare se detta importazione fosse realmente consentita. Contattata l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ci fu chiaramente detto che si trattava di un’importazione illegale, dunque con i relativi rischi penali connessi. Nell’ottica di cercare di offrire sempre il miglior servizio possibile ai nostri soci, fermo restando che ognuno a casa propria decide quello che vuole, ci sembrò doveroso mettere ognuno di loro in guardia circa questa pratica non corretta.

Recentemente la questione Silsoft è tornata alla ribalta per la protesta di una mamma della provincia di Cuneo, con interessamento della Regione Piemonte ed anche l’interrogazione all’azienda di un parlamentare europeo italiano. Da che ci è dato sapere, l’azienda avrebbe ripetuto di aver esaminato tutte le alternative possibili scientifiche e commerciali, ma senza trovarne alcuna in grado di soddisfare i requisiti di cui al Regolamento UE dei Dispositivi Medici 2017/745. Abbiamo quindi deciso di tornare alla fonte e di ricontattare l’azienda attraverso una figura apicale della stessa. Ci è stato detto che in alcun modo si tratta di una scelta commerciale ma che la problematica resta legata alla burocrazia europea ed al difficile reperimento di alcune materie prime e che comunque la situazione continua ad essere monitorata ed il tema continua ad essere molto caro all’azienda, che comprende le proteste e spera sempre che si possa trovare una soluzione (magari attraverso delle deroghe alle norme stesse se l’Europa decidesse di mettersi una mano sul cuore?).

Abbiamo altresì deciso di contattare una serie di specialisti del settore, da cui è emerso quanto segue. Soluzioni alternative alla Silsoft esistono ovviamente, per cui associare l’idea che senza questa lente non sia possibile proseguire con la riabilitazione dei piccoli afachici non è corretto. Il tema centrale per l’utenza, per noi genitori con bimbi affetti da cataratta congenita, è che il tratto distintivo della Silsoft era il porto prolungato, anche notturno, dovuto all’elastomero di silicone (Elastofilicon A) di cui era composta e che ne consentiva un’elevata permeabilità all’ossigeno (la sigla tecnica era DK/T 300). In sostanza, questo consisteva nel far sì che la lente nell’occhio potesse stare a lungo, con ovvi benefici per il genitore, considerando che mettere una lac ad una piccola creatura non è per niente facile. Ad oggi, sotto questo aspetto, non vi sono lenti paragonabili alla Silsoft, ma è altresì vero che non solo, come tutte le cose, detta lente aveva comunque anche i suoi “lati B”, ma che con le norme attuali è difficile, se non impossibile, pensare che un prodotto del genere possa tornare in commercio.

Per cui come Associazione, al di là di mantenere vivo il contatto con la Bausch + Lomb e proseguire nel sensibilizzare l’azienda alla ricerca di una soluzione ed al di là di avanzare anche eventuali battaglie politiche europee (consci, in ambo i casi, che si andrebbe comunque in la col tempo), ci siamo detti di provare ad offrire delle soluzioni, delle alternative, appunto perché non si pensi che la riabilitazione con ciò si fermi.

Quindi per prima cosa abbiamo pensato di organizzare dei corsi per acquisire la miglior manualità possibile delle lenti stesse, posto che giocoforza le famiglie oggi devono abituarsi a mettere e levare le lenti più spesso, se non ogni giorno. Ben sapendo che un conto è fare delle prove durante un corso ed un conto è avere a che fare soprattutto con un neonato; è pur vero però che gli specialisti interpellati, che già si sono detti disponibili, sapranno dare adeguati consigli tecnici e le mamme ed i papà potranno quindi acquisire una maggiore praticità che li porterà ad essere più convinti delle proprie capacità. Inoltre, vogliamo organizzare un nuovo convegno, entro fine anno, con come unico tema proprio le lenti a contatto. Coinvolgendo ovviamente il maggior numero di addetti ai lavori, per affrontare il tema sotto tutti i punti di vista, dunque sia tecnico che commerciale. E con voi come pubblico, al solito per poter avere maggiori nozioni possibili e per poter porre il maggior numero di domande possibili.

Le nostre ultime 48 ore sono state intense: telefonate, domande, confronti, dubbi. Ma il nostro lavoro, come sempre accaduto, è partito da lontano, forse fin troppo silente. Ancora una volta vogliamo essere presenti, cercare di dare un aiuto, ma soprattutto aiutare a cercare delle soluzioni, convinti che se anche ci si dovrà adattare a delle nuove pratiche, tutto è possibile. D’altronde, ce lo insegnano quotidianamente proprio loro: i nostri figli affetti da cataratta congenita.

Avanti tutta, come sempre.

Il Presidente e il Direttivo di APS Cataratta Congenita